COS’E’ IL DOWNSHIFTING???
Downshifting letteralmente significa scalare una marcia ma si può tradurre in senso generale come “semplicità volontaria”. E’ un termine usato per definire la scelta di passare da una vita improntata al consumismo ad una vita più semplice, con meno soldi ma con più tempo libero da dedicare a se stessi.
In poche parole un downshifter è colui che riesce a vivere bene e felicemente con poco denaro e, di conseguenza, a vivere senza diventare schiavo del lavoro per soddisfare bisogni prettamente consumistici. Si tratta insomma della scelta di una vita semplice in cambio di più libertà.
L’obbiettivo fondamentale di un downshifter è AVERE PIU’ TEMPO per se stesso, per i propri affetti e per le proprie passioni. L’unico modo per raggiungere questo obbiettivo è LAVORARE MENO e questo implica necessariamente SPENDERE MENO.
Potrebbe sembrare un’utopia in questa società improntata sul consumismo sfrenato ma in realtà è più facile di quello che sembra. Basta liberare la mente dai condizionamenti esterni e spogliarsi dei molti, inutili status symbol.
I PUNTI CARDINE
Ecco alcuni dei punti fondamentali del downshifting:
1) NO SHOPPING, ovvero ridurre i nostri consumi. Quante cose abbiamo e compriamo che in realtà non usiamo o ci sono addirittura di ingombro? Nella nostra società si acquista compulsivamente perché ci viene effettuata una sorta di lavaggio del cervello da parte dei media. Questo ci porta a spendere denaro, e di conseguenza a lavorare, per soddisfare un bisogno che in realtà non abbiamo (regalando così 3/4 ore del nostro tempo per niente). Il downshifter eviterà quindi di acquistare nuove cose se non strettamente necessario, ma riutilizzerà quelle che già possiede magari riparandole, barattandole o riciclandole.
2) RISPARMIARE ENERGIA. Una buona parte dei nostri guadagni se ne va in bollette di luce, gas ed acqua. Quindi un downshifter dovrà innanzitutto imparare a ridurre al minimo questi consumi. Molti sono i trucchi che possono permetterci di risparmiare notevolmente sulle bollette e nei prossimi articoli andremo ad esaminarli.
3) AUTOPRODUZIONE. Nella società odierna siamo abituati a trovare di tutto semplicemente recandoci in un qualsiasi supermercato o centro commerciale. Ma si sa la comodità si paga cara e per questo imparare ad autoprodursi tutto ciò che è possibile può farci risparmiare un sacco di denaro. Si può partire magari coltivando un piccolo orto in giardino o sul balcone o costruendo oggetti con i materiali di scarto.
4) CONDIVISIONE. Quest’ultimo è un ottimo modo per risparmiare che si può applicare a vari aspetti della vita quotidiana. Si può per esempio optare per la coabitazione, per il car sharing, il baratto di oggetti o anche il reciproco scambio di servizi. Insomma una sistema utile per risparmiare ma anche per conoscere persone nuove con cui scambiare esperienze di vita.
E’ DAVVERO POSSIBILE IL DOWNSHIFTING?
Molti dei pionieri del downshifting sono state persone che avevano ottimi lavori, posizioni di responsabilità, che guadagnavano moltissimo ma che moltissimo, se non praticamente tutto, dovevano sacrificare della loro vita privata in nome dell’agiatezza che quei lavori gli concedevano.
Alcuni di questi uomini d’affari si sono resi conto di essere entrati in un circolo vizioso (lavoro, guadagno, lavoro) che non lasciava loro il tempo di godersi ciò che guadagnavano. I più coraggiosi hanno allora appunto “scalato la marcia”, rinunciando al lavoro sicuro e remunerativo per lavori meno pagati ma più appassionanti e che gli permettevano di avere il tempo di vivere davvero.
Si potrebbe pensare che chi ha avuto un lavoro importante può permettersi di affrontare una scelta di vita di questo tipo perché ha potuto mettere da parte molto denaro avendo quindi un’ ancora di salvataggio qualora le cose andassero male. Non posso sapere se in effetti per qualcuno è stato o è così, so che per me di certo non lo è.
All’inizio per me il downshifting è stata una condizione forzata (neppure sapevo esistesse), e se qualcuno me ne avesse parlato di sicuro l’avrei ritenuto uno stile di vita inattuabile in questa società.
Ritrovandomi però ad un certo punto della mia vita con null’altro se non una valigia con i miei vestiti ho dovuto scalare ben più di una marcia e reinventarmi partendo da zero.
In questa condizione mi sono resa conto che nel momento in cui non avevo più niente ero più libera e più felice e così il downshifting è diventata in maniera naturale la mia filosofia di vita e mai tornerei a farmi riassorbire nel vortice della vita consumistica, perché quella vita l’ho già vissuta e, nonostante avessi tutto, vi ho sperimentato una profonda infelicità.
In questo blog proverò a condividere il mio percorso di evoluzione personale sulla strada del vivere di ciò che amiamo e quindi del vivere liberi.
Articolo di ©Sabrina Musetti, riproduzione vietata senza citare la fonte.
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