Nello scorso articolo vi ho raccontato storia e curiosità dell’Autostrada del Sole accennando alla cosiddetta “Chiesa dell’autostrada”, una chiesa che, se avete transitato sull’Autosole, avrà di certo catturato la vostra attenzione trovandosi proprio nel bel mezzo dello svincolo autostradale e quindi in un “luogo alquanto anomalo” per una chiesa. In questo articolo ve ne parlo più nel dettaglio, buona lettura!
Chiesa dell’autostrada del Sole, luogo di memoria e simbolo di incontro di culture
La chiesa di San Giovanni Battista, anche detta “chiesa dell’autostrada”, è una chiesa localizzata a Firenze, tra gli svincoli e le rampe che smistano il traffico verso Bologna, Roma, Genova.
La chiesa fu commissionata nel 1960 all’archittetto Giovanni Michelucci, per ricordare i caduti sul lavoro nella costruzione dell’autosole. Michelucci è stato uno dei più importanti architetti italiani del ‘900, per il ruolo centrale che ebbe nell’importare in Italia le nuove tendenze razionaliste dell’architettura tedesca, che rifiutava come “inutili fronzoli” ogni decorazione di qualunque stile precedente.
La Chiesa dell’Autostrada, fu ispirata all’architetto pistoiese dalla Chiesa di Ronchamp, realizzata a Belfort in Francia da Le Corbusier, considerato da alcuni il più grande architetto del novecento.
Architettura della Chiesa dell’Autostrada
La chiesa di San Giovanni Battista è caratterizzata, come quella di Ronchamp, da una totale trasformazione dello spazio in una sorta di “colata liquida”, in cui gli ambienti si susseguono tra loro mediante slarghi, strettoie, angoli e scorci.
A differenza della “coetanea francese” l’opera di Michelucci conserva tuttavia una serie di riferimenti all’architettura religiosa europea.
La pianta, per quanto deformata, conserva la memoria di una croce latina a cui si accede attraverso un lungo portico in cui sono esposte sculture dei patroni delle città collegate dall’Autosole. Il battistero è ricavato in uno spazio separato, esterno alla chiesa. Queste caratteristiche, così come l’uso della pietra e dei materiali, la accomunano all’architettura romanica del XI secolo.
I pilastri, che si assottigliano gradatamente verso l’alto fino a frantumarsi in rami che spiccano in tutte le direzioni a sostenere la vela di copertura, assieme alle vetrate istoriate che illuminano da dietro il presbiterio, rimandano al verticalismo ed alla ricchezza formale del gotico internazionale del ‘300.
La copertura, realizzata in cemento armato rivestito in rame, è a forma di tenda, di vela -come fosse precaria, provvisoria, per un viandante, un viaggiatore- e quindi concepita per sottolineare l’unicità di questo luogo di culto che sorge lungo un percorso, in uno svincolo autostradale.
All’esterno Michelucci ha predisposto un percorso pedonale ad anello nel verde tra gli ulivi, perfetto per stupirsi intorno ad un oggetto che cambia continuamente e imprevedibilmente forma ed aspetto ad ogni angolo, e da ogni punto di vista.
Nell’idea di Michelucci la chiesa dell’autostrada doveva essere simbolo dell‘incontro di popolazioni, religioni e culture diverse.
Curiosità
Eccovi alcune curiosità sulla Chiesa dell’autostrada:
- la chiesa si estende in uno spazio di circa seimila metri quadrati all’uscita del casello Firenze Nord
- il luogo fu scelto in quanto posto a metà strada tra Milano e Roma, le due città principali collegate dall’autostrada del Sole
- la chiesa amministrativamente si trova nel comune di Campi Bisenzio, e più precisamente nella frazione di Limite, ecclesiasticamente fa parte del vicariato di Campi Bisenzio
- La prima grande opera di Michelucci fu la rivoluzionaria stazione di S. Maria Novella a Firenze, progettata assieme ad altri nel 1933.
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Articolo e foto di ©Sabrina Musetti, riproduzione vietata senza citare la fonte.
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